18 novembre 2012

Legge 40, divieto fecondazione eterologa per il tribunale è incostituzionale

La prima sezione fiorentina solleva dubbi sulla norma che proibisce alle coppie sterili di usare ovuli da persone esterne. La questione torna alla Corte Costituzionale


La prima sezione del Tribunale civile di Firenze ha sollevato il dubbio di costituzionalità sulla norma della legge sulla fecondazione artificiale (legge 40) con la quale si vieta alle coppie sterili di accedere alla fecondazione eterologa, con ovuli o seme donati da persone esterne alla coppia.


Lo hanno reso noto gli avvocati Filomena Gallo e Gianni Baldini, che assistono i coniugi che hanno presentato la richiesta. L'uomo soffre di mancanza di spermatozoi causata da terapie fatte in adolescenza. Torna quindi alla Corte Costituzionale la legge 40 sulla fecondazione assistita.

Sempre da Firenze in passato sono state sollevate questioni di legittimità costituzionale che hanno dato ragione ai ricorrenti come per esempio il caso che riguarda la diagnosi pre impianto, cioè la possibilità, per i portatori di gravi malattie, di analizzare preventivamente gli embrioni prima dell'impianto.

Dunque questo è il secondo rinvio alla Consulta sulla legge 40, sempre del Tribunale di Firenze, che già due anni fa si rivolse ai giudici costituzionali i quali accolsero il rilievo eliminando l'obbligo di produzione di soli tre embrioni in ogni ciclo di fecondazione, l'obbligo del loro contemporaneo impianto, e annullando anche il divieto di congelamento degli embrioni in sovrannumero.

In questo caso invece, per la prima volta, un giudice ordinario ritiene costituzionalmente illegittimo il divieto di procreazione assistita di tipo eterologo, sospende il processo, e rimette gli atti alla Corte. La coppia, dopo essere stata in cura in Svizzera e in altri centri stranieri, senza alcun risultato, si è rivolta all'Associazione Luca Coscioni. Il loro obiettivo è quello di poter effettuare le cure in Italia.

"Il Giudice ha riconosciuto le istanze mosse dalla coppia dopo aver rilevato profili di manifesta irragionevolezza del divieto assoluto di eterologa per 'l'evidente sproporzione mezzi-fini" ha spiegato il professor Gianni Baldini, che insieme all'avvocato Filomena Gallo assiste i coniugi nel ricorso che ha portato il tribunale civile di Firenze a inviare la legge 40 alla Consulta.

"Siamo molto soddisfatti perchè il tribunale di Firenze ritiene - spiega nel dettaglio il professor Balgini - sulla base della pronuncia della Corte europea dei diritti dell'uomo del 2010, che il divieto di fecondazione eterologa sia illegittimo per violazione del principio di uguaglianza, perchè comporta una discriminazione tra coppie sterili in maniera assoluta e in maniera relativa. E cioè: chi ha un problema di sterilità che è risolvibile rivolgendosi al medico può fare i figli, attraverso la fecondazione omologa; a chi inivece la medicina non può dare aiuto è preclusa la possibilità di utilizzare un donatore esterno. Così si mette in atto una discriminazione basata sulla gravità dell'infertilità della coppia. L'altro problema sollevato dal giudice fiorentino è che il divieto di eterologa rappresenta una introduzione ingiustificata dello Stato negli affari della famiglia".

La coppia aveva chiesto aiuto dopo aver appreso del caso dell'Austria che era stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo proprio relativamente al divieto di eterologa. "Abbiamo deciso di raccogliere questa sfida - spiega l'avvocato Gallo - nonostante fosse la più difficile tra tutte quelle necessarie a fa riscrivere la Legge 40 perchè ci sembrava che i tempi ormai fossero maturi e che si stesse creando una sensibilità finalmente europea a questo problema come dimostra anche il Nobel dato a Stoccolma ad Edwards che riconosce come questa medicina raccolga in realtà istanze e aspirazioni profondamente umane".

da REPUBBLICA del 6/10/2010
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2010/10/06/news/legge_40_divieto_fecondazione_eterologa_per_il_tribunale_incostituzionale-7769898/

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