8 novembre 2012

SCOPERTO IL COLLANTE TRA EMBRIONE ED UTERO

segnalato sul forum da Rosellina110


Una ricerca Usa evidenzia il meccanismo che consente
l'impianto nel corpo materno e l'avvio concreto della gravidanza
Scoperto il "collante"
tra embrione e utero
di CLAUDIA DI GIORGIO

E' una proteina il "collante" segreto che permette all'embrione di aderire alle pareti dell'utero materno, costruendo così il primo legame tra la madre e il bambino. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori dell'università di California a San Francisco diretto dalla dottoressa Susan Fisher, dai cui studi potrebbero derivare importantissime conseguenze per la lotta contro l'infertilità. Quasi i tre quarti delle gravidanze che non riescono a superare la ventesima settimana devono infatti il loro fallimento proprio al mancato impianto dell'embrione nell'utero.

Ma oltre a rappresentare una concreta speranza per migliorare i risultati degli interventi di fecondazione assistita (il cui tasso di successi si aggira attualmente intorno al 40 percento), la ricerca di Susan Fisher e colleghi, pubblicata sul numero di oggi della rivista americana Science, getta nuova luce su una delle fasi più critiche ed affascinanti della vita dell'embrione. L'impianto nell'utero si verifica circa sei giorni dopo il concepimento, quando le cellule si sono moltiplicate fino ad arrivare allo stadio di blastocisti, una sfera di 64 cellule composta da uno strato esterno da cui si formeranno la placenta e gli altri tessuti (come l'amnio o il cordone ombelicale) necessari al feto durante la vita nell'utero, ed una massa di cellule interne, da cui si svilupperanno praticamente tutti gli altri tipi di cellule del corpo umano. Una sfera piccolissima, che vaga all'interno dell'utero, rotolando tra le sue pareti "come una palla da tennis su una superficie ricoperta di sciroppo," spiega Susan Fisher.

Ed è proprio durante questa fase di fluttuazione che tra l'embrione e l'utero materno inizia una sorta di "conversazione". Lo strato esterno della blastocisti emette una proteina chiamata L-selectina. L'utero, a sua volta, comincia a produrre quantità più elevate di carboidrati, che interagiscono con la proteina creando una condizione di vischiosità. L'embrione comincia quindi a staccarsi e riattaccarsi continuamente all'utero, rallentando via via la sua "corsa", fino al momento in cui si ferma del tutto, aderisce alla parete uterina e dà il via al processo di annidamento, che si completa quando inizia a ricevere l'alimentazione dal sangue materno attraverso la placenta.

Si tratta di un passaggio cruciale dello sviluppo dell'embrione. Molti biologi sostengono addirittura che è possibile parlare di embrione in senso stretto solo dopo che è avvenuto l'impianto, quando è esclusa anche la possibilità che la blastocisti si suddivida, dando origine a dei gemelli. E si tratta di un passaggio finora poco conosciuto, tant'è vero che la causa di gran parte dei disturbi dell'impianto embrionale fino ad ora è rimasta ignota.

Secondo il gruppo della Fisher, tuttavia, il meccanismo usato dall'embrione non è unico nell'organismo umano. Lo stesso tipo di "conversazione molecolare" viene utilizzato dal sistema immunitario, dove la L-selectina, assieme ad altre proteine, serve a far aderire i linfociti alle zone colpite da un'infiammazione.

TROVATE L'INTERA DISCUSSIONE QUI:
http://forum.alfemminile.com/forum/f110/__f104238_f110-Scoperto-il-collante-tra-embrione-e-utero.html#29r

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